lunedì 13 maggio 2013

Le Tre Filatrici e lo Schiavo Nero, ovvero Hansel & Gretel e Pollicino in Siria

'erano una volta, tanto tempo fa, tre sorelle che facevano le filatrici, e abitavano in una casa vicino al bosco. Ogni giorno, una di loro portava la lana filata al mercato del villaggio e con il guadagno comprava da mangiare. Una volta, la sorella minore non riuscì a vendere la lana. Inutilmente, gridò tutta la mattina:
"Lana, lana, chi vuol comprare la mia lana?".


Dugin A. e Dugina O.


Nessuno rispose. Stava già per rinunciare, quando vide un uomo che vendeva un giovane schiavo nero.
Si avvicinò e gli propose:
"Prendi la lana, e dammi lo schiavo".
L'uomo accettò, fecero il baratto, e la ragazza tornò a casa, contenta. Invece, le sorelle, che aspettavano il suo ritorno per preparare la cena, si arrabbiarono con lei.
"Perché non hai portato da mangiare? Di costui che ne facciamo?"
"Non sono riuscita a vendere la lana, e ho pensato che questo bambino potrebbe esserci utile. Chissà che non ci porti fortuna" disse.
Quella sera, intanto, andarono a letto digiune.
Quando era già notte fonda, e le sorelle dormivano, lo schiavo si alzò, si affacciò alla finestra, e notò una luce che brillava in lontananza. Incuriosito, decise di andare a vedere cosa fosse. Era una casa. Entrò e trovò tre bambini seduti intorno al focolare, dove, in una grande pentola, cuoceva un agnello. Lo prese, mise i bambini al suo posto e tornò a casa con l'agnello. Le sorelle, molto contente, mangiarono a sazietà.
"Avete visto com'è utile?" disse la più giovane.
Nel frattempo, in quella casa aveva fatto ritorno la padrona, che era una ghula. Cercò i suoi figli e li trovò nella pentola, che cuocevano al posto dell'agnello. Infuriata, decise di mettersi a cercare il colpevole per divorarlo. Si trasformò in una donna vecchia, comprò dei dolci e andò da un villaggio all'altro, offrendoli ai bambini e chiedendo:
"Che cosa avete mangiato per cena?"
Soltanto verso sera incontrò il piccolo schiavo nero, e anche a lui chiese:
"Che cosa hai mangiato ieri?"
"Povera vecchia, non sai cosa ho mangiato con le mie padrone? Agnello ripieno " le rispose.
"Dimmi, dov'è la vostra casa?"
Lui gliela indicò, ma aveva capito chi era e, quando la ghula, quella stessa notte, andò a casa delle tre sorelle per mangiarlo, non lo trovò perché si era nascosto.
Lo rivide il giorno dopo, mentre giocava con i bambini del villaggio.





"Dove hai dormito?" gli chiese.
"Avvolto in una stuoia."
Anche quella notte tornò, lo cercò, ma non riuscì a trovarlo. Il mattino seguente lo cercò e gli chiese:
"Dove hai dormito?"
"Dietro la porta".
Tornò a cercarlo per la terza volta, ma non lo trovò. Quando fu stanca di cercarlo, si mise a sedere sopra una grande pentola e, proprio in quel momento, sentì un rumore: era il bambino nascosto dentro che, per lo spavento, aveva scoreggiato. La ghula scoperchiò la pentola e lo vide.
"Sei tu!" esclamò contenta, afferrandolo per mangiarlo.
"Che vuoi mangiare? Non vedi che sono sporco e senza carne? " disse lui.
"Secondo te, cosa dovrei fare?"
"Portami un pollo ripieno al giorno, fino a che non ingrasso".
Lui acconsentì. Ogni giorno portava il pollo e gli chiedeva:
"Sei grasso?"
"No" rispondeva; e intanto mangiava i polli con le sue padrone; e insieme scavarono un fosso. Quando questo fu abbastanza profondo, lo ricoprirono di paglia fine. Venne la ghula, e chiese al bambino:
"Sei ingrassato o no?"
"Adesso sono molto grasso; puoi entrare a mangiarmi " rispose. 
"Apri la porta" gli ordinò.
L'aprirono.
Appena vide la porta aperta, la ghula corse per acchiappare il bambino, e cadde nella trappola. Allora, le tre sorelle cominciarono a ricoprirla di terra. Invano gridava:
"Fatemi uscire, non vi succederà niente". 
Non lo ascoltarono neppure; la sotterrarono e attesero che morisse. Poi andarono nella sua casa. Vi trovarono tutte le ricchezze che uno può desiderare. Le portarono via e vissero felici e contenti.

Da:"Fiabe Persiane e Siriane", a cura di Inge Hoepfner e Maria Antonietta Carta.



Rimandi e Confronti:

L'Anello Magico, Calvino n.42.
Pulcino (variante di 'Pollicino'), Calvino n. 130.
La Vecchia dell'Orto (variante di 'Hansel e Gretel'), Calvino n.181.
Alì Baba e i Quaranta Ladroni, Le Mille e una Notte.

Dopo avere evocato, nel post sul Gufo, il baubau - che sia uno strano animale-vampiro, l'uomo nero, la vecia, il lupo, ecc., - non si poteva che risalire alla fiaba delle fiabe, come rappresentante di questo tipo. Ma, invece, di riproporre immediatamente la versione classica dei Grimm, ho pensato a questa ricca variante siriana.

L'inizio corrisponde a "L'Anello Magico", (Calvino n.42).
In questo tipo fiabesco, spesso , l'eroe è un non-eroe, il figlio "grullo", che spende quel poco denaro rimasto, necessario alla famiglia, in genere poverissima, per riscattare in successione tre animali, salvandoli da morte certa.  Gli animali saranno i suoi aiutanti magici [vedi "Gli animali riconoscenti"- Propp]. La stessa funzione, in questa fiaba siriana, è ricoperta dallo schiavetto nero.

In un modo, in un altro, si passa a "Pollicino" e alla "lucina nel bosco".
Ma, mentre Pollicino e i suoi fratelli, abbandonati dai genitori sfiniti dalla miseria, s'imbattono nella tana dell'Orco e rischiano di essere uccisi e divorati, lo schiavetto nero trucida disinvoltamente tre bambini e li mette a bollire nella pentola da cui preleva l'agognato bottino, l'agnello che vuol portare alle sue padrone. Niente fa capire ch'egli sapesse di essere "autorizzato" moralmente ad uccidere perché consapevole di avere scovato la figliolanza di una terribile ghula, la femmina del ghoul, un dèmone assimilabile al nostro orco.
La ghula si mette alla ricerca del colpevole, "trasformandosi" nel capo dei ladroni del racconto di Alì Baba, alla caccia del tesoro trafugato, mentre lo schiavo nero ricopre la funzione di Morgiana, la schiava di Alì Baba che salva la vita al padrone e alla sua famiglia.
Una volta scoperto il colpevole, si vira decisamente verso "Hansel e Gretel". Con la sorprendente credulità che accomuna orchi nostrani e ghoul esotici, il dèmone accetta di mettere all'ingrasso lo schiavetto prima di divorarlo. Ma, esattamente come la vecchia strega del bosco, non riesce a vedere se, effettivamente, il bambino stia ingrassando o no. Nella fiaba dei Grimm, secondo il loro stile, si precisa pragmaticamente che la vecchia strega aveva una vista debolissima. Come accade nella maggior parte dei casi, invece, qui, non viene fornita alcuna spiegazione.Non rimane che  la teoria Proppiana: la ghoula non può vedere il bambino , perché, se i vivi non possono vedere i morti, anche i morti non possono vedere i vivi. E la ghula, come la vecchia del bosco appartiene al regno dei morti.  E finisce "uccisa" nella tipica trappola delle fiabe arabe, siriane, ecc. Con una differenza: in genere, la fossa mimetizzata da una stuoia, è colma di braci ardenti, ed è il fuoco ad uccidere il ghoul, esattamente come il forno ardente divora la vecchia strega di Hansel e Gretel. Secondo quella che Propp chiama l'Inversione fiabesca, la Padrona del fuoco, la Signora degli animali che iniziava l'adepto attraverso la morte temporanea "nella stufa ardente", una volta perduto il senso del Rito, in seguito alle intervenute trasformazioni delle società , diventa il mostro, la Nemica da uccidere in quello che, ormai, è  vissuto solo come uno strumento di tortura e di morte.

Tra le Varianti:
"La Storia di Luda" da "Fiabe Popolari Arabe"

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