domenica 29 dicembre 2013

Da Morozco a Ded Moroz (Nonno Gelo)

In principio (?) fu Morozco, molto probabilmente un Dio "pagano"dei boschi e delle montagne, un Dio che torturava ed uccideva con il gelo, ma che, a seconda del suo capriccio, poteva mostrare un lato benefico. Era anche rapitore di bambini (foresta=bambini), ma, se sufficientemente ripagato con doni ed offerte da parte dei genitori disperati, poteva anche restituirli.
Credo che non sempre si debba ricercare una Dèa madre dietro ogni divinità maschile. Spesso, è il rango che cambia, non il genere. Non è sorprendente che a una Dèa terribile, ma anche feconda in quanto femmina, si affianchi un aiutante maschile, sterile come il cupo periodo che sovrintende e/o personifica. Del resto, non è la Vecchia - quindi infeconda - Holle, (e le sue analoghe), che tiene prigioniero il proprio giovane alter ego?


Petar Meseldžija

Questi è Svjatogor, un Eroe della mitologia russa, un semidio guerriero, uno "spaccamontagne" (tutte queste divinità non sono forse sopravvissute, nelle fiabe russe, come Aiutanti prodigiosi dello zarevic Ivan?), il primo grande Bogatyr.
E così viene rappresentato Morozco, già diventato Ded Moroz.





Con l'affermazione del Cristianesimo, Ded Moroz, letteralmente Nonno Gelo, perde i connotati demoniaci, veste i colori dell'inverno, bianco, blu, argento, e, pur conservando la sua pericolosità, la traveste da giustizia.






Nelle fiabe del tipo La Bella e la Brutta, o La Figlia e la Figliastra, premia la cenerentola di turno e punisce terribilmente la brutta e pigra. In realtà, punisce la malvagità e l'avidità della sua orribile madre, la Matrigna della Buona. E, qui, ancòra conserva tracce di quell'inevitabile passaggio da divinità a personaggio folcloristico: le caratteristiche da Elfo crudele e capriccioso alla Jack Frost, evidenti in molte illustrazioni.
In questo tipo fiabesco, svolge la funzione di sposo soprannaturale, ma, un tempo, aveva una sposa alla sua altezza, la personificazione della Primavera, della Natura che rifiorisce e si rigenera. Con lei aveva avuto Snegùrochka, la "fanciulla di neve", protagonista di pièce teatrali e opere (la più celebre quella con musiche di Rimsky-Korsakov), di film e racconti: il più famoso racconto d'inverno russo.


Ded Moroz siberiano

Ded Moroz bielorusso


E, mentre san Nicola si tinge di bianco, blu e argento e indossa pelliccioni,  Ded Moroz diventa un distributore di doni per quei bimbi che, un tempo, teneva come ostaggi in attesa delle offerte dei loro genitori.
Lo accompagna la sfortunata (e rediviva) Snegùrochka, non più figlia, ma dolce nipotina, anch'ella in bianco e blu, con la famosa treccia bionda penzolante sulle spalle. Spesso, cullano amorosamente un neonato, l'Anno Nuovo.
E, ormai,  anche Ded Moroz si tinge di rosso e si tempesta di stelle.

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