lunedì 16 marzo 2015

La (Gatta) Cenerentola: Cinese, Egiziana, o...?

"La fiaba di Cenerentola ha una frequenza altissima nella tradizione orale: sconosciuta nell'Africa continentale, è invece diffusa in Europa e in Medio Oriente, in America centrale e meridionale e in Asia, fino alla Cina e al Giappone. La prima versione nota è cinese, e risale al IX secolo; quella di Basile rappresenta la più antica tradizione europea.
Anna Birgitta Rooth, ("The Cinderella Cycle", 1951), ha ampliato quello che Marian Roalfe Cox aveva definito il "Ciclo di Cenerentola" portando a oltre 700 le versioni popolari della fiaba [...] giungendo a formulare l'ipotesi che la fiaba abbia avuto origine in Medio Oriente all'incirca 4000 anni fa, e da lì si sia poi diffusa in Asia e in Europa."
(Anna Buia)


Zhao Guojing - Wang Meifang



Ho letto una fiaba cinese definita la versione più antica di Cenerentola, tramandata oralmente e trascritta nel nostro Alto Medio Evo. Sia in questa versione che in quella dell'antico Egitto, la radice cenerentolesca è individuata in un aspetto assolutamente di secondo piano: la scarpina perduta. La fiaba (più leggenda che fiaba, in realtà) cinese racconta il rapimento della bellissima moglie di un famoso generale da parte di una banda di briganti. La vittima viene portata su per alte montagne, e il marito rintraccia la donna rapita ritrovando una pantofolina perduta, così piccola che non può appartenere ad altri che a lei. Poiché nella storia di Cenerentola la scarpina è una variabile, un dettaglio promosso tardivamente a simbolo stesso della fiaba, può essere altrettato semplicistica la spiegazione che farebbe risalire proprio alla Cina la sua origine. E' celeberrima l'identificazione della suprema bellezza femminile con la piccolezza dei piedi, tanto che le bambine venivano sottoposte all'atroce tortura della "fasciatura", che deformava i loro piedi, impedendone il naturale sviluppo. Se dobbiamo identificare Cenerentola con il motivo della scarpina perduta e della sua estrema piccolezza, indice sicuro della bellezza della proprietaria, l'Estremo Oriente è in posizione privilegiata.
Nel racconto egiziano, il faraone si innamora di una famosa e bellissima cortigiana, Rodope, proprietaria di un elegante sandalo che un uccello gli lascia cadere in grembo, mentre viaggia lungo il Nilo. Che una cortigiana divenga sposa di un faraone è piuttosto cenerentolesco, anzi, più che cenerentolesco. Ma ha poco a che fare con le versioni italiane, le più antiche d'Europa.
D'altra parte, sia in Cina che in Medio Oriente, la scarpina ha anche un'altra valenza: poiché era quasi impossibile guardare una donna da vicino, a meno che non fosse una di famiglia o una prostituta, è piuttosto surreale ma ovvio che il Principe arabo si innamori di un bracciale da caviglia, dopo essere stato stuzzicato dai racconti della  madre sulla "bella sconosciuta" che frequenta le "Notti dell'Henné", feste femminili, affini all'addio al nubilato, in cui la futura sposa e le sue ospiti si decorano il viso e le mani con l'henné e divorano prelibatezze.




Dulac E.


In una fiaba siriana, non cerentolesca, un Principe si innamora della voce di una donna che immagina meravigliosamente bella. In realtà, la sconosciuta è figlia di una donna sterile che ha pregato ardentemente di partorire una sua creatura, "anche se fosse solo un pezzo di carne". E, infatti, le è nato un pezzo di carne, dotato di intelletto e di una voce celestiale.
Costante la vicinanza tra Cenerentola e Pelle d'Asino, a tutte le latitudini, il che annulla l'altro topos cenerentolesco: la povera fanciulla che diventa Regina. La Cenerentola/Pelle d'asino è costretta a fingersi povera, brutta, emarginata, oppure, semplicemente, a nascondere la propria identità: alla fine, la rivelazione delle sue origini regali conforta la scelta del Principe.
Preferisco la Cenerentola di Basile (dalla quale, più o meno deformate, discendono tutte le cenerentole europee) perché il suo mistero è la magia della Predestinata.

Mab

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